Bard: le potenzialità dell’intelligenza artificiale made by Google | Mind the Head

Bard: le potenzialità dell’intelligenza artificiale made by Google

👽 Ciao Terrestre, siamo tornati e abbiamo molte novità!

Ormai è sulla bocca di tutti: Bard, il modello linguistico (LLM) creato da Google AI.
Si tratta di un modello di apprendimento automatico che è stato addestrato su un enorme set di dati (testo e codice). È ancora in fase sperimentale, ma ha già imparato a svolgere molte attività, tra cui:

  • Generare testi e contenuti creativi: dalle poesie alle mail, dagli script ai brani musicali
  • Tradurre in oltre 100 lingue
  • Rispondere alle domande in modo esaustivo: ad esempio, puoi chiedere a Bard di aiutarti ad organizzare un evento, di creare un itinerario per un viaggio, o addirittura di costruire un piano di allenamento per correre una gara di 5km.

Bard: un valido aiuto per i programmatori

Le capacità di Bard non finiscono qui, perché si sta rivelando uno strumento di grande supporto per le attività di programmazione e sviluppo.
Non solo aiuta nella generazione di codice, la grande novità è che può offrire adeguate spiegazioni sui frammenti di codice, oltre che aiutare a eseguire il debug. Funzionalità molto utili, soprattutto per chi sta imparando da autodidatta.
Tra le nuove funzionalità troviamo anche:

  • La ricerca di informazioni in Gmail, nei Documenti e sul Drive
  • Una funzione molto valida per il mondo dello sviluppo, ossia la capacità di esportare il codice Python in Replit o Google Colab
  • La possibilità di modificare la risposta fornita da Bard, cambiando il Tone Of Voice e lo stile in base a 5 opzioni diverse: semplice, lunga, corta, professionale, informale
  • Una sorta di potenziamento di Google Lens: caricando un’immagine su Bard, possiamo ottenere informazioni, dettagli aggiuntivi o addirittura un suggerimento per scrivere una didascalia
  • La possibilità di leggere ad alta voce le risposte grazie alla funzione altoparlante

Il focus su sicurezza e privacy

Quando si interagisce con Bard, Google raccoglie le informazioni relative alle conversazioni, alla posizione e ai commenti, al fine di migliorare il proprio prodotto.
Tuttavia, per adeguarsi alla regolamentazione UE in tema privacy, il colosso di Mountain View ha ideato un modo per aiutare le persone a gestire le proprie informazioni in modo responsabile.
Sono gli utenti, infatti, a scegliere per quanto tempo i propri dati rimarranno archiviati nel loro account: l’impostazione predefinita è di 18 mesi, ma può essere modificata (da 3 a 36 mesi) o addirittura disattivata.

Come già detto, Bard è un modello linguistico di ricerca. È uno strumento tecnologico molto potente, ma non è privo di difetti – come si legge sul blog di Google.
Poiché apprende informazioni dal mondo reale, può talvolta fornire risposte imprecise o fuorvianti, ma ha anche l’abilità di verificarne la veridicità con un double-check su Google. Siamo noi, che grazie ai nostri feedback e al nostro continuo utilizzo possiamo migliorarlo.

Se non lo hai ancora testato, noi ti consigliamo di farlo cliccando qui.

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